Aula Magna della Sapienza gremita per una dissacrante versione de Il Barbiere di Siviglia con Elio nella parte di Figaro.
Aula Magna della Sapienza gremita per una dissacrante versione de Il Barbiere di Siviglia con Elio nella parte di Figaro, coadiuvato da Massimiliano Damerini al pianoforte, Roberto Fabbriciani al flauto e Fabio Battistelli al clarinetto. Il racconto della trama, tra siparietti e lettura dei testi, è contrappuntato dai momenti musicali salienti. La verve istrionica di Elio tiene bene la scena, ma i suoi compagni, fuori dal loro ruolo di grandi musicisti, sono poco disinvolti, un po’ legnosi ed il ritmo risulta discontinuo. La memoria di tutti per le arie universalmente note aiuta a ricostruire la vicenda, ma manca la parte vocale che nell’opera è fondamentale e nemmeno il flauto di Fabbriciani può restituire i sospiri di Rosina. Le battute del testo fanno spesso riferimento all’attualità e questo contribuisce al divertimento del pubblico accorso in massa. Elio si esibisce anche in qualche performance canora, riscuote grandi applausi ne “la calunnia” , ma si sente la mancanza di una vera e propria regìa. La musica di Rossini risulta un po’ mortificata, ma l’insieme della serata suscita grande consenso. Applausi entusiastici per tutti, soprattutto per il factotum, abituato ai travestimenti, perfettamente a suo agio nella giacca di barbiere.